martedì 9 dicembre 2025

L'informazione in Italia è malata

ABBIAMO TUTTI SOTTO GLI OCCHI un fenomeno evidente: L’informazione nel nostro Paese, da sempre parziale e manipolatoria, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina è degradata a pura propaganda


E a dispetto del ruolo dei social indipendenti, di tanti canali Tv che fanno controinformazione, è sempre la televisione a imporre la propria visione alla maggioranza della popolazione. Ebbene noi consideriamo questa grave mutilazione della verità dei fatti, inflitta agli italiani, un aspetto e insieme una delle cause della crisi della democrazia.

 (…) È evidente che il nostro come gli altri governi europei, che hanno fallito nella costruzione dell’Ue e nel sostegno bellico alla Nato, oggi cercano di nascondere la loro disfatta scommettendo negli armamenti e nella guerra (…) 

Noi dunque assistiamo a un totale asservimento della Tv pubblica non solo ai vertici dei partiti, sempre più privi di rappresentatività – indispensabili alla vita democratica- ma soprattutto al governo in carica. Essa è diventata uno strumento di propaganda in mano a una fazione privata, che utilizza uno strumento pubblico di informazione pagato dai cittadini attraverso un canone. Rivendichiamo pertanto una profonda riforma del governo della Tv pubblica, da affidare a un Soggetto Terzo, chiamiamolo provvisoriamente Comitato di saggi, vale a dire rappresentanti di tutte le correnti culturali del Paese e di riconosciuta indipendenza intellettuale, che venga eletto da istituzioni sostituite a rotazione ogni tre anni: fondazioni come l’Accademia dei Lincei, l’Ordine dei giornalisti, l’Usigrai e la rappresentanza dei lavoratori televisivi, le Organizzazioni sindacali degli scrittori e degli artisti, Senati accademici o rettori universitari e simili. 

È la strada possibile per sottrarre questa istituzione fondamentale dell’informazione e della formazione degli italiani al potere esorbitante della partitocrazia, ma soprattutto dell’esecutivo. 

E a questo fine invitiamo tutte le forze democratiche, consapevoli della grande posta in gioco, a promuovere una campagna di mobilitazione, che si esprima nelle più varie forme, e che non si esaurisca in una singola manifestazione, ma che rappresenti un obiettivo perseguito nel tempo con ostinata sistematicità.


Piero Bevilacqua, Maurizio Acerbo, Elena Basile, Federico Butera, Paolo Favilli, Luigi Ferrajoli, Paolo Ferrero, Elena Gagliasso, Pino Ippolito Armino, Paolo Maddalena, Giuseppe De Marzo, Ugo Mattei, Giorgio Monestarolo, Laura Salmon, Battista Sangineto, Francesco Sylos Labini.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.