lunedì 9 marzo 2020

La mail di Matteo Renzi di lunedì 9 marzo 2020

Dal puntualissimo Matteo Renzi ricevo questa mail e, con lo stesso piacere con cui l'ho letta, la rilancio come post su questo improbabile/seguitissimo blog.

Inutile girarci attorno: sul coronavirus il peggio deve ancora venire.
E questo vale sia a livello sanitario che a livello economico.
La buona notizia è che comportandosi in modo intelligente e saggio tutto può essere gestito.
Ma occorrono appunto intelligenza e saggezza.

Nelle prossime settimane sarà sempre più chiaro che il coronavirus è un problema mondiale.
Nessuno resterà escluso dal contagio.
L’Italia ne uscirà. Ma per uscirne bisogna fare di più.
Oggi non serve a nessuno discutere su come sia stata gestita fino ad oggi l’emergenza in Italia.
Non serve discuterne perché l’unica cosa che conta oggi è uscirne. E uscirne insieme. Tutti insieme.
Ieri ho fatto questo video che dura cinque minuti ma che si può sintetizzare così.

1. Se il Governo prende delle decisioni, bisogna seguirle. Punto. Altrimenti è l’anarchia. Dunque, dal lavarsi le mani al restare in casa, cerchiamo di seguire le regole. Le regole che vengono dal Governo vanno rispettate!

2. Il Governo deve essere aiutato. Quando ho detto “unità nazionale” mi hanno criticato in tanti. Ma è esattamente ciò che serve: tutti devono dare una mano, tutti, senza alimentare divisioni. Tutti! Siamo in emergenza, vogliamo capirlo? Ho proposto al Governo di coinvolgere personalità capaci di gestire la crisi e la comunicazione della crisi. Le scene di queste notti dimostrano che c’è un grande bisogno di esperienza e professionalità. Siccome dobbiamo proporre, non criticare, io ho proposto di richiamare in servizio subito Guido Bertolaso. Subito. Bertolaso, subito.

3. A livello economico interverrò mercoledì in aula in Senato. Ma sia chiaro che se dobbiamo bloccare per qualche giorno l’economia del Paese, occorre un gigantesco flusso di liquidità che deve arrivare subito alle aziende e alle famiglie. Le banche devono essere garantite a livello europeo che non avranno ripercussioni ma la liquidità - che c’è - va messa SUBITO a disposizione di lavoratori e imprese. Come? Slittando di un anno i mutui delle famiglie, in tutta Italia, in tutti i settori. Ovviamente solo per chi vuole: chi non ne ha bisogno e continua a pagare regolarmente non sarà obbligato. E ancora devono slittare di un anno i rimborsi dei prestiti aziendali, dei finanziamenti, dei mutui delle imprese, così come bisogna prevedere una forma di rateizzazione delle tasse delle aziende nel 2020, IVA ed IMU comprese. E poi naturalmente la cassa integrazione per qualche mese per tutti, anche per i piccoli. La prima settimana puoi anche metterti in ferie. Forse anche la seconda. Ma poi? Io metterò tutto me stesso - e tutta Italia Viva - per lottare a fianco delle piccole e medie imprese italiane. Delle partite Iva. Di tutti i lavoratori.

Chi ha voglia di far girare il video, lo trova qui. Nel video avevo chiesto di valutare la chiusura della Borsa oggi. Forse non era una idea così malvagia, visto quello che è accaduto stamattina.



Una considerazione.
Dovremmo parlare del modo con il quale vengono passate certe veline ai media. C’è un rapporto perverso tra pezzi dell’establishment e pezzi di redazioni.
Io ti do la notizia, l’anticipazione del decreto. E tu magari mi tratti bene domani sul tuo giornale o nella tua trasmissione. Questo modo, a mio giudizio, è discutibile eticamente. Ma diventa dannoso quando far uscire certe notizie prima provoca ciò che abbiamo visto. E nei fatti una misura finalizzata a bloccare il contagio ha diffuso il contagio al sud in modo irresponsabile e ci ha provocato un danno di credibilità internazionale che durerà anni.
Ma di questo parleremo più in là, finita l’emergenza.
Ora vorrei che ci concentrassimo su un altro punto.
Le misure che sono state prese sono state comunicate come molto dure. Ma non lo sono. Anzi, io credo che, nei prossimi giorni, servirà altro. Il virus sta correndo molto più velocemente dei nostri decreti. Personalmente, credo che ormai tutta Italia debba essere considerata come una zona rossa. Altrimenti diamo un messaggio contraddittorio. E questo vale anche a livello economico. Tutto il Paese soffre il crollo economico, non solo i focolai. Sappiamo che il problema di questo virus non è la letalità ma i danni che arreca alle strutture sanitarie, perché diffondendosi velocissimo porta al collasso il sistema della terapia intensiva. E per questo dobbiamo limitare il contagio sanitario. Ma il contagio economico non è arrestabile. Dunque c’è solo una zona rossa, si chiama Italia. Interveniamo subito.
SI FACCIA CIÒ CHE SERVE SUBITO. SI IMMETTA LIQUIDITÀ SUBITO.
Chi ha credibilità per spiegare queste misure ai mercati e all’Europa, lo farà nelle prossime settimane.
Ma adesso ci si muova SUBITO.

L’Italia uscirà da questa situazione di emergenza e di crisi. Ma bisogna darsi una mossa, subito. Mercoledì ne parliamo in Senato.



Pensierino della sera. Nelle carceri italiane, sta succedendo di tutto. Il populismo tende a pensare: vabbè, ma loro sono in carcere. La serietà impone di dire: cosa sta facendo la politica? Gli agenti della polizia penitenziaria, i nostri concittadini in carcere, il mondo del volontariato che sostiene le attività rieducative meritano attenzione. Penso che il Parlamento debba discutere in questa settimana anche di ciò che sta accadendo nelle carceri. Ah, ma ci sono cose più importanti. Nessuno nega la necessità di parlare di salute e di economica. Ma un Paese civile, nel 2020, non può vedere le scene che stiamo vedendo nei nostri penitenziari. E il Parlamento ha il diritto e il dovere di parlarne.

Un sorriso, comunque e nonostante,

P.S. Mentre molti di noi lavorano a ritmo rallentato, non vanno a scuola, non si muovono più, c’è chi in queste ore non sta mai fermo e lavora il doppio. Sono i medici, gli infermieri, i ricercatori, i farmacisti, i volontari. A tutte e tutti loro vorrei che arrivasse un grazie commosso. Questi nostri connazionali stanno dimostrando come si lavora con qualità in condizioni devastanti di emergenza. Ieri abbiamo anche festeggiato l'8 marzo. Come ha detto Elena Bonetti, un 8 marzo un po' inedito e che giustamente abbiamo voluto dedicare a loro: alle donne che in questo momento lottano in prima linea per fronteggiare questa emergenza. Grazie. E poi grazie. E ancora grazie.

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